La pianta
E’ una pianta diffusa in tutta Italia, dalla pianura fino a 1300 mt d’altitudine e il nostro paese ne è uno dei principali produttori mondiali e leader in termini di qualità.
Il nocciolo comune coltivato in Italia presenta un gran numero di varietà, alcune delle quali sono degli ibridi.

Perchè coltivare il nocciolo?
E’ una coltivazione semplice che non richiede molto tempo.
Il terreno si prepara con uno ‘scasso’ profondo tra luglio e agosto; a novembre si mettono a dimora le piantine, mentre per la potatura primaverile si comincia dal terzo anno.
I noccioli danno frutto dal quarto/quinto anno ma è solo dopo 6/7 anni che la produzione entra nel pieno e continua inalterata per 40 anni, con un’ottima resa economica.
L’Italia è il secondo produttore mondiale e vanta un prodotto dall’alto profilo qualitativo, anche per una vocazione territoriale.
La domanda mondiale è in crescita e quindi questo settore rappresenta un’opportunità di reddito.

Come si coltiva

Il nocciolo è una pianta rustica che richiede terreni acidi, ben ventilati e ricchi di sostanze organiche, con una buona capacità idrica.
Non ha particolari problemi di adattabilità.
Le zone ideali sono quelle collinari ma grazie alle nuove tecniche di impianto dà un’ottima resa anche in pianura, dove è più facile l’irrigazione e la meccanizzazione, soprattutto per la raccolta, con notevole abbattimento dei costi di produzione.

Prima di effettuare l’impianto del noccioleto è importante eseguire un’analisi chimico-fisica del terreno.
La messa a dimora avviene nel periodo invernale e si utilizzano normalmente piantine di 1-2-anni, a radice nuda, dotate di un apparato radicale ben sviluppato, mentre l’altezza della pianta non è importante.
Un grande vantaggio di questa coltivazione è che un ettaro di terreno richiede meno di un mese di lavoro, lasciando tempo per altri attività.
